
In molte mi chiedete, in counseling e fuori dal counseling: devo bloccarlo o no? La risposta sta nel principio del frigorifero
La risposta dipende da due fattori: dal disagio che provate ogni volta che lui orbita dalle vostre parti e da quante volte lo fate voi, autoprovocandovi questo disagio.
Lui ha molti modi per orbitare nella vostra vita: c’è chi usa i suoi stati di wapp per mandarvi messaggi trasversali, chi scrive e cancella cose sulla vostra chat, chi mette like strategici.
Le vie dell’orbiting sono infinite.
Ma ogni volta che lui entra nella vostra sfera vi costringe a entrare nella sua. Anche solo per un momento, anche quando grazie al Codice del silenzio eravate a buon punto con la depurazione, quel messaggio, per quanto idiota e scontato sia (Come stai è il più usato in tempi di Covid, e anche il più cialtrone, perché simula un interesse disinteressato), vi costringe a pensare a lui.
Ciò è male? Dipende da che cosa suscita in voi. È male se provoca tristezza o dolore. È male se ci pensate per più di qualche minuto e vi portate appresso, durante la giornata, la domanda “rispondo o no”. È male se vi impedisce di prendere quel caffè con il tipo carino e simpatico che finalmente era riuscito a farvi uscire dal letargo dell’innamoramento a fondo perduto. Dunque, spesso è male. Anche solo se produce disagio.
Peggio se siete voi a orbitare. Peggio ancora se non vi basta controllare quando è online o che cosa ha scritto sui social, ma andate a controllare pure quello della moglie o delle presunte nuove amichette. Qui il disagio ve lo autoprovocate.
Una parola sulla moglie. Lei non è il competitor. Non è che lui ha scelto di stare con lei perché è più bella o ha qualcosa in più di voi. La motivazione numero uno dei maschi quando scelgono di restare con la moglie non è il sentimento, ma la convenienza: figli, soldi, guai, biasimo sociale, sicurezza, tanto epr citare i più diffusi. Quindi mettersi in gara con la moglie è inutile e frustrante. È a lui che dovete chiedere conto: non fate l’errore che fanno molte mogli che decidono di tenersi il seriale in casa e riversano tutte le responsabilità sulla “zoccola rovinafamiglie”.
Sospettate abbia in ballo un’altra amichetta? Se solo avete questo sospetto vuol dire che lui lo può fare. E se lui lo può fare (è già successo in passato che lo avete beccato e lui ha minimizzato?) lui non vi ama e non solo è davvero finita, deve finire.
Che fare dunque? Bloccarlo o no? Autobloccarvi?
Sull’auto-orbiting ho già dato un esercizio nella sezione Aiuta corpo e mente che trovate qui: Così smetti di guardare se è online.
Sul suo orbiting molte di voi si raccontano due balle principali: “non lo faccio per educazione” oppure “non lo faccio per non dargli troppa importanza”.
Sono scuse che nascondono la paura di recidere definitivamente il cordone ombelicale che vi lega a lui, non importa quanto sia sottile e corroso. L’educazione non c’entra nulla, basta pensare a quanto è stato educato con voi Mister Hyde. L’indifferenza è un lusso che potrete permettervi quando non basterà più una sua microvariazione nella densità della vostra aria per guastarvi la giornata.
Un’altra scusa è quella del “ma se blocco tutto poi come fa a fare l’ufficiale e gentiluomo?“. Anche qui barate con voi stesse. Un uomo che ama e ha in mano la separazione per riconquistarvi ha mille e uno modi per rendervelo noto, non raccontiamoci favole.
Aggiungo che se avete già esperito uno o più tentativi per fargli capire che fare orbiting o, peggio, contattarvi senza vere novità solo perché lui non ce la fa e soffre troppo, con la recondita volontà di farvi rifare l’amante alle sue condizioni (peggiorative, soprattutto se era sparito perché scoperto dalla moglie), non potete sperare nella sua bontà e rispetto, perché lui bada solo ai suoi bisogni, anche a costo di farvi stare male.
Dunque non resta che bloccarlo su tutti i canali.
Perché? Lo spiega il principio del frigorifero.
Immaginate che lui sia il cibo più buono che conoscete, per esempio il cioccolato, ma sapete che assaggiarlo di nuovo vi provocherebbe una grave crisi allergica. E riassaggiarlo peggio perché, come alcune di voi sapranno, le allergie funzionano in modo esponenziale: ogni volta che si mangia l’alimento allergizzante, la reazione sarà peggiore, passando dal semplice rossore cutaneo alla crisi d’asma.
Dunque sapete che il cioccolato vi farà star male ma è più forte di voi: in certi momenti aprite il frigorifero e dovete farvi la dose. Il piacere è momentaneo, poi state peggio di prima.
Il principio del frigorifero si basa sull’assunto che, visto che non è possibile non aprire il frigorifero prima o poi, l’unica è non trovarci quello che cerchi.
Dunque, se il tuo tormentone è il cioccolato, non comprerai il cioccolato, così quando riaprirai il frigo non lo troverai. Semplice ma efficace.
Bloccarlo significa inibire la sua ennesima proposta di mangiare cioccolato ed evitare che tu lo faccia di tua spontanea volontà.
Alcune di voi obiettano: ma Ale, io l’ho bloccato e sbloccato cento volte…
Innanzitutto sbloccare è sempre un’azione in più rispetto al’accesso diretto, cosa che ti permetterà di pensarci qull’istante in più che può essere decisivo.
E poi ricorda. Ogni volta che rispondi a un messaggio, che lo sblocchi, che lasci tracce nei suoi social o metti foto che possono dargli degli indizi su come stai lui pensa: “ecco, questa è ancora presa, mi aspetta, basta un po’ di pazienza e una spallatina e farà quello che voglio”.
Dunque non perdere altro tempo, soprattutto se lui continua a fregarsene di come starai tentando vari contatti. Blocca tutto.
Lavorate insieme? Dovete per forza avere scambi di email anche in smart working? Niente scuse: non si risponde alle mail farlocche che sono orbiting travestito da lavoro e per il resto lo si tratta da fornitore o cliente: risposte ridotte all’osso, cortesi ma professionali.
Qundi, letto questo post, hai da fare una cosa sola: bando alle scuse e blocca tutto. E non c’è bisogno di avvertire, lo sa chi è dalla parte del torto.

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