Alessandro Barbero, lo storico che amo di più per la sua chiarezza, preparazione e capacità di affrontare e di divulgare certi temi (ascolto sempre i suoi podcast storici) ha fatto una affermazione sulle donne che sta suscitando molte polemiche e sulla quale, come “difensore d’ufficio” delle mie lettrici, voglio subito fare le mie considerazioni.
CHE COSA HA DICHIARATO BARBERO (fonte Corriere della Sera online): «Vale la pena di chiedersi- ha detto Barbero – se non ci siano differenze strutturali fra uomo e donna che rendono a quest’ultima più difficile avere successo in certi campi. È possibile che in media, le donne manchino di quella aggressività, spavalderia e sicurezza di sé che aiuta ad affermarsi? Credo sia interessante rispondere a questa domanda. Non ci si deve scandalizzare per questa ipotesi, nella vita quotidiana si rimarcano spesso differenze tra i sessi», aggiunge lo storico.
Mancanza di aggressività, spavalderia e sicurezza per affermarsi, dice il professore. Lui intende, immagino, nel mondo del lavoro, ma a me qui interessa il mondo dell’amore e dei rapporti di coppia.
La domanda che mi faccio è: la stessa presunta mancanza di aggressività, spavalderia e sicurezza di sé che in media le donne avrebbero secondo Barbero, in altri campi, spiega anche perché tante di voi abbiano insuccesso in amore? Sono gli stessi presunti “difetti” a rendervi meno vincenti come mogli, fidanzate o amanti?
Intanto dico subito che le molte donne che interagiscono con me su questo blog, in counseling o via messaggi (mail anpellizzari@icloud.com) sono donne per niente “deboli” (o come dice il prof non abbastanza aggressive, spavalde e sicure di sé): che siano manager, professioniste o mamme a tempo pieno sono praticamente tutte eccezionali nel loro campo e assolutamente competitive, sicure e spavalde.
Quello che io noto è che la stessa avvocatessa che vince cause difficilissime e che richiedono grande competenza e anche aggressività (ma potrei declinare la cosa su 100 professioni e ruoli al femminile) quando mi interpella mi dice: sono stata una stupida, gli ho creduto, mi sono fatta abbindolare, sono stata debole e poco sicura di me.
Ha quindi ragione Barbero, se spostiamo le sue affermazioni sull’amore? No.
No perché, come rispondo a tutte voi, siete deboli in amore perché voi vi siete innamorate di qualcuno che dice di essersi innamorato, ma non lo è abbastanza, quindi può permettersi di perdervi, mentre voi avete il terrore di perderlo.
Dunque, questa debolezza non è uno status strutturale, naturale e connotato della femminilità, ma è uno stato innaturale e indotto spesso con artifizi e manipolazione sentimentale
Vi siete innamorate di un uomo perfetto all’inizio, che poi si è rivelato, alla prova dei fatti, un fake, una sola, una fregatura. Avete giocato al gioco dell’amore voi a carte scoperte e lui con l’asso nella manica come il peggiore dei bari, impossibile vincere.
Dunque una vostra presunta debolezza in amore e nei rapporti con l’altro sesso non c’entra nulla: non importa quanto siate brave nel vostro lavoro e che cultura o “grado sociale” abbiate, l’amore è, come direbbe Totò, “a livella”, la pialla che parifica (come la morte, nella sua poesia) re e plebei, donne vincenti negli altri campi della vita e perdenti in amore.
Non dovete quindi chiedervi cosa manca a voi, ma piuttosto in cosa è grandemente mancato lui
Diceva Barbero l’aggressività, non siete abbastanza aggressive per avere successo: in amore l’aggressività paga solo con certi uomini. La maggioranza di noi scappa di fronte a una donna troppo aggressiva, sia che tale aggressività si espliciti nella sessualità (oddio questa mi mangia devo dimostrarle che sono “virile”, forse meglio lasciar cadere la cosa) che nel dialogo (oddio questa mette tutti i puntini sulle i è una rompiballe troppo assertiva, meglio evitare, come faccio a farle bere la storia del separato in casa…). Io adoro la donna “aggressiva”, mi stimola, ma sono in minoranza. Molti altri preferiscono un profilo più medio-basso, soprattutto a letto all’inizio: mi ricordo una mia amica che aveva appeso sopra il letto la vignetta di Altan con due sotto le lenzuola e lei che gli dice “complimenti, più veloce del cambio gomme al box di formula 1”, un monito che a me divertiva tantissimo (e stimolava come un challenge) ma che deve aver fatto fuggire molti pretendenti poco sicuri di sé o motivati.
Stessa cosa si può dire della spavalderia. Nella mia Matematica del cuore cito il rapporto Bayer Censis sui nuovi comportamenti sessuali degli italiani che ci informa che, a proposito di sicurezza di sé e spigliatezza nella sessualità femminile, le donne che fanno sesso senza amore, cioè scelgono un partner per il solo piacere scevro dal sentimento senza la conditio sine qua non del coinvolgimento emotivo sono ben 8 su 10, (vent’anni fa erano solo il 37%). Alla faccia della mancanza di sicurezza e del non so cosa voglio. Quindi a queste donne non manca certo la spavalderia.
Sulla sicurezza di sé purtroppo, invece, devo dire che diventa il vero punto debole delle donne in una certa fase avanzata della relazione. Mentre aggressività eventuale e sicurezza di sé la fanno da padrone nella prima fase della conoscenza fra sessi, quando la donna ha in mano il potere assoluto del “ci metto un secondo a non dartele dopo tutta la fatica che hai fatto” (al maschile leggi corteggiamento, ascolto indefesso di monologhi per alcuni lunghissimi, cene, aperitivi e la qualunque serva ad andare in gol), seguito a ruota dal potere assoluto del “adesso dimostrami che sei all’altezza a letto, soprattutto se hai fatto capire che sei un supereroe del porno” (molti millantano doti estreme, pochi le dimostrano, molti si sentono fragili al primo giro – vedi il paragrafo aggressività – a non pochi, infine, va insegnato molto del kamasutra e soprattutto dell’anatomia femminile), quando vi innamorate questi vostri superpoteri vengono messi a tacere e pendete dalle nostre labbra. E noi ne approfittiamo, soprattutto se non vi amiamo “abbastanza” o bariamo su promesse e dichiarazioni d’intenti (il destino di molte amanti).
Il maschio furbetto sfrutta questa insicurezza quando dice “dammi tempo mi stai pressando, così scappo”, perché sa che voi, in quanto innamorate, avete paura di perderlo, cosa che lui non ha abbastanza nei vostri confronti. La sfrutta per insinuarvi un senso di colpa quando LUI si comporta male ma inizia ad accusare voi ribaltando la frittata. O quando, sposatino, provoca un litigio perché sa che non deve essere disturbato nel weekend o nelle vacanze comandate con la tanto deprecata moglie.
Dunque il vero punto debole al femminile in amore è la sicurezza di sé che si perde una volta innamorate, ma solo se dall’altra parte lui ne approfitta. E un uomo veramente innamorato non ne approfitta mai, anzi cerca di darvi sicurezza, di puntellarvela, di farvela riprendere, di rilanciarla e consolidarla. La donna felice innamorata ricambiata è sicura di sé e dell’amore di lui
Quindi, caro e bravissimo professor Barbero, non sono d’accordo con la sua tesi che, se penso non regga sul lavoro, non regge neanche in amore. Perché il presupposto dell’unico punto debole che emerge davvero (la sicurezza appunto), disfunziona solo a due condizioni: che lei sia innamorata e che lui ne approfitti. Non amandola. Detto questo, fuori da queste ipotesi conosco solo Superdonne, e sono la maggioranza: sicure, “aggressive” e spavalde il giusto. Madri, lavoratrici e donne meravigliose. Anzi, “strutture” complesse e meravigliose. Cattedrali meravigliose. E, me lo lasci dire, evviva le differenze, a questo punto!
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