foto da Wikiepedia

Alessandro Barbero, lo storico che amo di più per la sua chiarezza, preparazione e capacità di affrontare e di divulgare certi temi (ascolto sempre i suoi podcast storici) ha fatto una affermazione sulle donne che sta suscitando molte polemiche e sulla quale, come “difensore d’ufficio” delle mie lettrici, voglio subito fare le mie considerazioni.

CHE COSA HA DICHIARATO BARBERO (fonte Corriere della Sera online): «Vale la pena di chiedersi- ha detto Barbero – se non ci siano differenze strutturali fra uomo e donna che rendono a quest’ultima più difficile avere successo in certi campi. È possibile che in media, le donne manchino di quella aggressività, spavalderia e sicurezza di sé che aiuta ad affermarsi? Credo sia interessante rispondere a questa domanda. Non ci si deve scandalizzare per questa ipotesi, nella vita quotidiana si rimarcano spesso differenze tra i sessi», aggiunge lo storico.

Mancanza di aggressività, spavalderia e sicurezza per affermarsi, dice il professore. Lui intende, immagino, nel mondo del lavoro, ma a me qui interessa il mondo dell’amore e dei rapporti di coppia.

La domanda che mi faccio è: la stessa presunta mancanza di aggressività, spavalderia e sicurezza di sé che in media le donne avrebbero secondo Barbero, in altri campi, spiega anche perché tante di voi abbiano insuccesso in amore? Sono gli stessi presunti “difetti” a rendervi meno vincenti come mogli, fidanzate o amanti?

Intanto dico subito che le molte donne che interagiscono con me su questo blog, in counseling o via messaggi (mail anpellizzari@icloud.com) sono donne per niente “deboli” (o come dice il prof non abbastanza aggressive, spavalde e sicure di sé): che siano manager, professioniste o mamme a tempo pieno sono praticamente tutte eccezionali nel loro campo e assolutamente competitive, sicure e spavalde.

Quello che io noto è che la stessa avvocatessa che vince cause difficilissime e che richiedono grande competenza e anche aggressività (ma potrei declinare la cosa su 100 professioni e ruoli al femminile) quando mi interpella mi dice: sono stata una stupida, gli ho creduto, mi sono fatta abbindolare, sono stata debole e poco sicura di me.

Ha quindi ragione Barbero, se spostiamo le sue affermazioni sull’amore? No.

No perché, come rispondo a tutte voi, siete deboli in amore perché voi vi siete innamorate di qualcuno che dice di essersi innamorato, ma non lo è abbastanza, quindi può permettersi di perdervi, mentre voi avete il terrore di perderlo.

Dunque, questa debolezza non è uno status strutturale, naturale e connotato della femminilità, ma è uno stato innaturale e indotto spesso con artifizi e manipolazione sentimentale

Vi siete innamorate di un uomo perfetto all’inizio, che poi si è rivelato, alla prova dei fatti, un fake, una sola, una fregatura. Avete giocato al gioco dell’amore voi a carte scoperte e lui con l’asso nella manica come il peggiore dei bari, impossibile vincere.

Dunque una vostra presunta debolezza in amore e nei rapporti con l’altro sesso non c’entra nulla: non importa quanto siate brave nel vostro lavoro e che cultura o “grado sociale” abbiate, l’amore è, come direbbe Totò, “a livella”, la pialla che parifica (come la morte, nella sua poesia) re e plebei, donne vincenti negli altri campi della vita e perdenti in amore.

Non dovete quindi chiedervi cosa manca a voi, ma piuttosto in cosa è grandemente mancato lui

Diceva Barbero l’aggressività, non siete abbastanza aggressive per avere successo: in amore l’aggressività paga solo con certi uomini. La maggioranza di noi scappa di fronte a una donna troppo aggressiva, sia che tale aggressività si espliciti nella sessualità (oddio questa mi mangia devo dimostrarle che sono “virile”, forse meglio lasciar cadere la cosa) che nel dialogo (oddio questa mette tutti i puntini sulle i è una rompiballe troppo assertiva, meglio evitare, come faccio a farle bere la storia del separato in casa…). Io adoro la donna “aggressiva”, mi stimola, ma sono in minoranza. Molti altri preferiscono un profilo più medio-basso, soprattutto a letto all’inizio: mi ricordo una mia amica che aveva appeso sopra il letto la vignetta di Altan con due sotto le lenzuola e lei che gli dice “complimenti, più veloce del cambio gomme al box di formula 1”, un monito che a me divertiva tantissimo (e stimolava come un challenge) ma che deve aver fatto fuggire molti pretendenti poco sicuri di sé o motivati.

Stessa cosa si può dire della spavalderia. Nella mia Matematica del cuore cito il rapporto Bayer Censis sui nuovi comportamenti sessuali degli italiani che ci informa che, a proposito di sicurezza di sé e spigliatezza nella sessualità femminile, le donne che fanno sesso senza amore, cioè scelgono un partner per il solo piacere scevro dal sentimento senza la conditio sine qua non del coinvolgimento emotivo sono ben 8 su 10, (vent’anni fa erano solo il 37%). Alla faccia della mancanza di sicurezza e del non so cosa voglio. Quindi a queste donne non manca certo la spavalderia.

Sulla sicurezza di sé purtroppo, invece, devo dire che diventa il vero punto debole delle donne in una certa fase avanzata della relazione. Mentre aggressività eventuale e sicurezza di sé la fanno da padrone nella prima fase della conoscenza fra sessi, quando la donna ha in mano il potere assoluto del “ci metto un secondo a non dartele dopo tutta la fatica che hai fatto” (al maschile leggi corteggiamento, ascolto indefesso di monologhi per alcuni lunghissimi, cene, aperitivi e la qualunque serva ad andare in gol), seguito a ruota dal potere assoluto del “adesso dimostrami che sei all’altezza a letto, soprattutto se hai fatto capire che sei un supereroe del porno” (molti millantano doti estreme, pochi le dimostrano, molti si sentono fragili al primo giro – vedi il paragrafo aggressività – a non pochi, infine, va insegnato molto del kamasutra e soprattutto dell’anatomia femminile), quando vi innamorate questi vostri superpoteri vengono messi a tacere e pendete dalle nostre labbra. E noi ne approfittiamo, soprattutto se non vi amiamo “abbastanza” o bariamo su promesse e dichiarazioni d’intenti (il destino di molte amanti).

Il maschio furbetto sfrutta questa insicurezza quando dice “dammi tempo mi stai pressando, così scappo”, perché sa che voi, in quanto innamorate, avete paura di perderlo, cosa che lui non ha abbastanza nei vostri confronti. La sfrutta per insinuarvi un senso di colpa quando LUI si comporta male ma inizia ad accusare voi ribaltando la frittata. O quando, sposatino, provoca un litigio perché sa che non deve essere disturbato nel weekend o nelle vacanze comandate con la tanto deprecata moglie.

Dunque il vero punto debole al femminile in amore è la sicurezza di sé che si perde una volta innamorate, ma solo se dall’altra parte lui ne approfitta. E un uomo veramente innamorato non ne approfitta mai, anzi cerca di darvi sicurezza, di puntellarvela, di farvela riprendere, di rilanciarla e consolidarla. La donna felice innamorata ricambiata è sicura di sé e dell’amore di lui

Quindi, caro e bravissimo professor Barbero, non sono d’accordo con la sua tesi che, se penso non regga sul lavoro, non regge neanche in amore. Perché il presupposto dell’unico punto debole che emerge davvero (la sicurezza appunto), disfunziona solo a due condizioni: che lei sia innamorata e che lui ne approfitti. Non amandola. Detto questo, fuori da queste ipotesi conosco solo Superdonne, e sono la maggioranza: sicure, “aggressive” e spavalde il giusto. Madri, lavoratrici e donne meravigliose. Anzi, “strutture” complesse e meravigliose. Cattedrali meravigliose. E, me lo lasci dire, evviva le differenze, a questo punto!

Sincerely yours

Condividi:

6Commenti

  • Molly, 24 Ottobre 2021 @ 18:41 Rispondi

    @Azzurra e @Ariel non mi sembra di avere messo in dubbio le motivazioni per cui ci si trova intrappolati in una relazione che ha preso una piega diversa, tossica.

    Dico solo che nel momento in cui diventa tossica, disfunzionale, non è amore.

    E non sono nemmeno in grado di dire cosa può essere stato in fase iniziale da parte dell’altra persona, se fosse tutto programmato, probabilmente si trattava di infatuazione, perlomeno in fase iniziale sarà stato un sentimento che faceva stare bene entrambi ma le relazioni sono come le persone, in continua evoluzione. E alcune persone sono semplicemente talmente egoiste e opportuniste che non sanno amare. L’amore richiede impegno, dedizione, non venire sempre per primi e alcune persone non ce la fanno.

    Nel momento in cui ci si sente a disagio, giudicati, colpevolizzati, accusati, beh da quel momento in poi non si può parlare di amore disfunzionale, io ritengo i due termini semplicemente incompatibili, si tratta di un ossimoro.

    Questa è la mia visione perché amore non è solo un sentimento ma un insieme di scelte che si fanno per far stare bene sia se stessi che l’altro in maniera bilanciata. Se l’ago della bilancia è spostato in una sola direzione qualcosa non quadra.

  • Azzurra, 24 Ottobre 2021 @ 13:44 Rispondi

    Vero @Molly l’amore fa stare bene. All’inizio infatti stai in paradiso e la relazione diventa tossica quando lui ti toglie tutto ciò che ti ha dato e non perché si disinnamora ma perché lo aveva già messo in preventivo. Ma tu non lo sai e intanto ti ritrovi in una relazione tossica non perché lo hai deciso tu o perché ti piace soffrire ma perché non ci capisci più niente. E ci resti perché lui ti dice che è confuso, che ha paura e tante altre fesserie. Come fa una donna innamorata a chiudere se non capisce cosa sta vivendo? Se non capisce che è una relazione tossica?

  • Ariel, 24 Ottobre 2021 @ 12:47 Rispondi

    @Molly però credo che il dire amore malato o disfunzionale sia invece corretta espressione o perlomeno è di uso corrente perché in effetti se ci si fa caso esprime questo veritiero vissuto dove inizialmente sembrava veramente amore reciproco e corrisposto sia in parole che azioni
    Come viene infatti ben riportato da esperti sul tema quando parlano della strategia usata dal manipolatore negativo

    Il LOVE BOMBING
    Questa prima fase iniziale fa credere effettivamente di provare amore via via in un crescendo
    È soltanto dopo che si precipita in un loop deleterio di vera relazione dove amore che esisteva a inizio sicuro da parte della donna tanto che si è attratti come in un incastro perfetto tra dipendete affettiva e carnefici manipolazioni negative a livelli di gravità differenti a seconda dei soggetti implicati in queste relazioni che DIVENGONO DISFUNZIONALI e Tossiche

    Ma in origine amore esistito da parte sicuro del soggetto in maggioranza numerica è la donna che porta in se una dipendenza affettiva

    Quindi chiamarlo Amore malato o disfunzionale secondo me è corretto perché al inizio ad esempio mi ero progressivamente innamorata del ex
    Lo amato davvero lo amato tanto così tanto che avrei voluto poter costruire con lui una sorta di nuova coppia anche se non pensavo a convivenza nel mio caso per via che ero vedova e in la con gli anni e così dentro di me pensavo la mia vita di coppia tradizionale in matrimonio riuscitissimo la avevo già fatta
    E così avevo più voglia di dare un nuovo aspetto nella mia nuova vita

    Ma ecco al inizio sicuro mi ero innamorata dopo un poco di tempo non so 5 mesi
    Lui era già dopo il primo incontro a parlarmi della vita nuova di nuova coppia
    Tanto che lo avevo fermato dicendogli un momento dobbiamo ancora conoscerci meglio

    Ma la mia dipendenza affettiva che ho scoperto soltanto dopo di averla avuta mi impediva di accorgermi della manipolazione negativa delle strategie di chi nulla sapevo di questi soggetti nefasti che purtroppo sono numerosi in mezzo a noi.

    Anche a te @Molly ti invito ad ascoltare la videodiretta Su Dipendenza affettiva che qui sul Blog è stata realizzata COSÌ BENE da CaroAlessandro e psicoterapeuta Daniela Bavestrello

    Merita ASSOLUTAMENTE DI ESSERE VISTA anche più volte ,secondo me,dal maggior numero di persone senza nessuna distinzione della propria situazione di vita attuale

    È UNA PERLA DI CONOSCENZA che tutti dobbiamo poterne usufruire o per se stesse o per altri che magari stanno vivendo un Amore disfunzionale o tossico.

  • Molly, 24 Ottobre 2021 @ 08:52 Rispondi

    “Poi, esistono gli amori malati, disfunzionali”

    Non sono d’accordo @Giulia, quando è disfunzionale, quando genera paura, vergogna , inadeguatezza è una relazione CAMUFFATA, FRAINTESA per amore ma non lo è. Il guaio è che si confonde la dipendenza (nel bene e nel male!) per amore. Ma l’amore fa stare bene.

  • giulia, 22 Ottobre 2021 @ 15:09 Rispondi

    Se l’amore è sicuro, sano, noi donne siamo di gran lunga più forti degli uomini.
    Siamo insicure in amore quando l’amore è insicuro, perché sentiamo, in cuor nostro, di amare un uomo che non ci ama. Poi, esistono gli amori malati, disfunzionali e qui entrano in gioco altre complesse dinamiche.
    Ma questo è una mia considerazione alla luce delle mie esperienze.
    Ho vissuto sempre amori sicuri, fino a che, superata la soglia dei quarant’anni, sono rimasta imbrigliata in una relazione tossica con una narcisista. La tua sicurezza crolla e, quando stai pian piano ricostruendotela, lui lo sente e torna a buttare di nuovo giù tutto, centrando i tuoi intimi punti deboli, che ha imparato a conoscere bene.

  • cossora, 22 Ottobre 2021 @ 11:17 Rispondi

    Il maschilismo è sorretto e sostenuto anche e soprattutto dalle donne.
    Ho fatto scelte non convenzionali in diversi momenti e su diversi versanti nella mia vita, e tranne dalle donne che mi conoscono bene, spesso vengo vista come quella che ostenta ‘spavalderia, aggressività e sicurezza’.
    Per me la cattiveria e l’invidia femminile sono il grande punto debole su cui il mondo maschile fa perno.
    Come si dice? Dividi et impera.
    Sono arrivata al mio ufficio che non sapevo niente del settore di nicchia di dove lavoro, ci sono arrivata coi tacchi alti e non me li sono mai tolti. Anche in un mondo di uomini e di pregiudizio.
    Il mio capo mi ha capita, sono una che non ha esperienza, ma sa imparare ogni giorno qualcosa. Ogni giorno da 5 anni.
    Ho usato empatia e dolcezza e si.. quando è servito fare la carina o fingermi più ‘tonta’ di quel che sono con qualche troglodita.. l’ho fatto.
    Ma con il mio obiettivo in testa: osservare con umiltà e arrivare a fare le cose meglio di loro.
    Adesso ho il mio ufficio, e la mia squadra, i troglodita mi danno del lei e se non mi trovano mi richiamano.
    Quindi donne: più incoraggiamento e meno ‘te la racconti, sei una dipendente, fatti curare’.
    Anche e soprattutto in amore.
    Potenzialmente siamo sempre le più brave.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.