Madre
Nessuno oggi mi chiamerà per dirmi quanto ha sofferto per generarmi, 54 anni fa.
Nessuno, sospirando al telefono, mi dirà che in quella Clinica eri sola, perché papà stava lavorando.
Nessuno mi dirà che il primario non c’era e che io avevo il cordone ombelicale “a corda doppia” fra collo e spalla.
Nessuno mi dirà che appena visto uno spiraglio di luce, sono tornato indietro perché il mondo mi pareva freddo e inospitale rispetto al tuo ventre, e che solo il forcipe ha avuto ragione della mia riluttanza, quel nove marzo alle cinqo de la tarde.
Madre
Nessuno mi dirà che nonostante tutte quelle sofferenze io sono e sarò sempre il tuo adorato bambino
Madre
Ti aspetto, come ogni notte, alla nostra ora. Questa notte più che mai, non farmi sentire orfano del tuo amore
Madre
via PressSync
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